Il Blog del Gigante

Dove c'è tana c'è casa

Di me che parlo di cose che non conosco /1

Disclaimer: visto che lo fanno tutti sul webz, lo faccio pure io: parlo di cose di cui non so una cippa, esprimendo mie personalissime opinioni e facendo esclamare sonori “e ‘sti cazzi” al folto (?) pubblico di lettori.

Cominciamo con la riforma della prescrizione dei reati, in corso di discussione e di cui si fa un gran parlare in questo periodo. A mio avviso (ma l’ho sentito da qualcuno in qualche programma di approfondimento politico / telegiornale di cui non ricordo l’identità ma che sembrava convincente) per la prescrizione non serve aumentare i tempi, basterebbe calcolarne i termini dal momento in cui si scopre un reato e non dal momento in cui è stato presumibilmente commesso. Così chi ha paura dei processi infiniti sta tranquillo, ma chi ha combinato qualcosa viene comunque punito… Amisci avvocati e giuristi, quali sono le controindicazioni?

Passiamo al calcio. Dice che non si deve convocare in nazionale gli oriundi. D’accordo, ma allora definiamo la cosa. Si parla di “chi è nato sul suolo italiano”… Nel senso di? Penisola italica? Allora tiriamo fuori un bel po’ di giocatori del passato e del presente: tipo Claudio Gentile, Perrotta, Giuseppe Rossi, solo per fare un po’ di nomi. Allora no, diciamo chi è nato sul suolo italiano, cioè che in quel momento storico era suolo italiano? Allora siamo come prima per i nomi di cui sopra. La cittadinanza? Beh, allora facciamogliela prendere pure a Messi, tanto vale… Io in realtà sono per un’idea più “liberale” della questione, senza arrivare agli eccessi delle oriundizzazioni di comodo e degli improponibili test di “italianità”, perché mi pare che per molti neanche Garibaldi avrebbe giocato in nazionale se fosse stato un calciatore. Alla fine, forse hanno ragione dei tizi che ho sentito parlare fra loro al bar: “oriundi o non oriundi, basta che nun so’ pippe”.

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Autore: Il Gigante

Grande. Molto grande. Informatico per lavoro, cazzaro per vocazione, gigante per natura.

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