
Chi non sta male, o non è mai stato male, non lo sa cosa vuol dire. Non sa quanto è pesante, quanto è faticoso: soprattutto per chi ha una malattia di lunga durata, una malattia cronica, una malattia rara. Non lo sa che peso è portarsela dietro, che peso è per chi ti sta vicino, per i propri cari che ti offrono il loro aiuto e supporto.
Si pensa che quel poco di aiuto che viene dato dallo Stato, qualche volta quei pochi soldi, siano una cosa da invidiare, un privilegio: ma non sono che una briciola nel mare di fatica e di soldi spesi in medicine e cure. Sì perché anche dal punto di vista economico la spesa può essere spesso enorme, che magari non tutti si possono permettere. Il SSN copre le cose più importanti, certo, e senza di quelle sarebbe un problema, ma ci sono una marea di altri presidi medici o visite urgenti o dispositivi particolari, da pagare di tasca propria.
Chi è più fortunato riesce a procurarsi le cose che lo aiutano a condurre una vita piena, altri si devono accontentare del minimo vitale, a scapito della propria qualità della vita. Questa è una grande ingiustizia.
Inoltre, quasi nessuno ha un supporto psicologico gratuito e molti sono lasciati ai loro demoni. Ognuno deve pensare da solo al proprio benessere, anche i familiari e soprattutto i figli delle persone malate che sono i più esposti alle problematiche legate alla malattia dei propri genitori.
E questo accade in Italia, dove il sistema sanitario è di alto livello, non immagino neanche cosa succeda in altri posti, dove il servizio sanitario è carente o privato.
Quindi, prima di lamentarsi di un problema personale, si dovrebbe a volte anche provare a mettersi nei panni altrui.
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